In tema di reato di arresto illegale (art. 606 c.p.) e di quello più grave di sequestro di persona aggravato dall’abuso di potere del pubblico ufficiale (co. 2 dell’art. 605 c.p.), la Corte Suprema, con interessante sentenza del 25 luglio 2017, n. 36885, ha precisato i tratti comuni, ma anche quelli differenziali, tra le due fattispecie.
I due delitti qui esposti hanno in comune solo l’elemento materiale (ovvero la privazione della libertà), ma si differenziano per l’elemento soggettivo, difatti il reato di arresto illegale (art. 606 c.p.) si integra nell’esecuzione di un arresto abusivo, ovvero al di fuori delle tassative condizioni alle quali la legge subordina tale potere, mentre il più grave reato di sequestro di persona aggravato dall’abuso di potere del pubblico ufficiale (co. 2 dell’art. 605 c.p.) si integra (e si differenzia, dal primo, sul piano soggettivo) -abusando dei poteri inerenti alle proprie funzioni- nel trattenere
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